Oggetti intelligenti, un sistema operativo snello e un protagonista dell’interconnessione globale
Cooja

Rendere ancora più semplici le cose semplici della vita

Senza la bella intervista resa a Techworld da Adam Dunkels, sarebbe meno noto a tutti da dove è partito il concetto della Internet of Things, quella che collega oggetti intelligenti capaci di accumulare dati e scambiarli con altri oggetti, o con esseri umani.

Il concetto di Internet of Things si attribuisce a Kevin Ashton, oggi general manager dell’azienda di accessori elettronici Belkin, che nel 1999 coniò il termine mentre lavorava in Procter & Gamble e si parlava della possibilità di tracciare la catena delle forniture della sua multinazionale con l’allora nuovissima tecnologia degli identificativi via radiofrequenza (RFID).

Dunkels, imprenditore svedese, è forse altrettanto pioniere: a lui si deve la creazione di Contiki, una delle proposte di sistema operativo scritto apposta per l’Internet delle cose, libero, leggero e adatto a oggetti semplici che rendono, come dice lui, la vita ancora più semplice.

Nell’intervista, di cui raccomandiamo la lettura, Dunkels parte da un esempio quasi banale per quanto illuminante (non sarebbe bello svegliarsi in una mattina d’estate e avere un’app che informa su quale sia la spiaggia più soleggiata?) e poi condensa in un paio di paragrafi una sintesi pressoché perfetta del concetto di Internet of Things:

L’Internet delle cose si basa su varie tecnologie: radio a bassa potenza, protocolli di inoltro, software snello e flessibile. Ma un fattore chiave è stata la standardizzazione dell’Internet Procotol (IP) in modo che si adattasse a nuovi apparecchi wireless a basso consumo.

Questo permette a oggetti, ambienti, luoghi e apparecchi di collegarsi direttamente a Internet e scambiare informazioni. Sia ricevendo informazioni, per esempio allo scopo di controllare riscaldamento e illuminazione, sia trasmettendole, per esempio informando dei flussi di traffico all’interno di una città.

Nell’idea di Dunkels, l’Internet of Things avrà un profondo impatto nella vita e nel lavoro delle persone, come è accaduto prima per i computer, poi per Internet e oggi per gli smartphone. Lui sta mettendo a punto Contiki e ha fondato Thingsquare, un’iniziativa per creare una rete globale, wireless e autoregolata, cui potranno collegarsi tutti gli oggetti intelligenti che lo vorranno. Per capire a che punto siano i suoi progetti e quanto possano avere ripercussioni pratiche invitiamo alla lettura completa dell’intervista, a partire dai link sottostanti. Il clic sarà un esempio semplice di accesso immediato all’informazione; concetto che Dunkels vede estendersi, tramite la Internet delle cose, a ogni oggetto presente attorno a noi.

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