La città regina della smart mobility nel mondo è Berlino, quella dove le persone preferiscono muoversi con i mezzi pubblici è Tokyo. Lo dice lo studio Mobility Futures di Kantar, società di consulenza, che colloca Milano al sesto posto davanti a Londra e Parigi.  

http://www.tnsglobal.com/what-we-do/by-sector/automotive/mobility-futures 

Smart city e smart mobility

Una smart city è una città che gestisce le risorse in modo intelligente, punta a diventare economicamente sostenibile ed autosufficiente dal punto di vista energetico, ed è attenta alla qualità della vita e ai bisogni dei propri cittadini. Da diversi anni si ragiona sul concetto di smart city. Più recenti sono le riflessioni sulla smart mobility, che deve essere flessibile, integrata, sicura, on demand e conveniente. Una smart city non può che impegnarsi per proporre ed applicare soluzioni di smart mobility. 

Smart Mobility: Berlino, Auckland e Mosca sul podio

La capitale tedesca Berlino è in testa all’indice City Mobility di Kantar grazie ai suoi trasporti convenienti, alla vasta gamma di infrastrutture di trasporto pubblico e ai servizi di sharing. Seguono Auckland e Mosca. Al contrario, a causa di un’infrastruttura pubblica limitata, Johannesburg, Sao Paulo e Nairobi sono in fondo alla classifica. Milano è al sesto posto al mondo. Confermata da varie classifiche come la prima smart city d’Italia, può vantare anche una mobilità “intelligente”.  

Milano: bene lo sharing, criticità sul commuting

Milano ha adottato un  Piano Urbano di Mobilità Sostenibile con l’intenzione di cambiare radicalmente lo stato della mobilità in città nei prossimi 10 anni. Viene promosso lo sharing di auto, bici, scooter e prossimamente anche di monopattini elettrici, il miglioramento della viabilità ciclabile e la creazione di un sistema di Mobility as a Service (MaaS). L’obiettivo è consentire ai cittadini di disporre di un unico biglietto che includa tutti i modelli e servizi di trasporto, compreso lo sharing. 

Tuttavia il capoluogo lombardo supera appena la media globale nel Commuter Happiness Index che registra le emozioni dei movers nell’affrontare ogni giorno il pendolarismo.  

L’Asia verso la mobilità sostenibile 

È l’opposto di quanto succede a Tokyo, la numero uno del Commuter Happiness Index di Kantar, seguita da Pechino e Singapore. In queste metropoli un numero molto ridotto di automobilisti utilizza la propria vettura. Allo stesso tempo un’ampia percentuale di cittadini si reca a lavoro a piedi, in bicicletta o usando i mezzi pubblici. In Europa, Londra si classifica come la p iù rispettosa dell’ambiente grazie alla vasta rete ferroviaria e metropolitana che la contraddistingue. Amsterdam e Copenaghen sono le prime città al mondo per numero di ciclisti, rispettivamente al primo e secondo posto nel Cycle Index di Kantar. Sempre Tokyo, insieme a Manchester, vanta residenti che sono i più grandi camminatori del mondo, con una percentuale di lavoratori che scelgono di recarsi in ufficio a piedi del 18% (la città inglese è al 16%).  

Shangai proiettata verso il futuro con i robotaxi

Dalla Cina arrivano inoltre soluzioni per la mobilità urbana particolarmente innovative. A Shangai Didi Chuxingpiattaforma cinese diride-hailing (taxi privati da chiamare tramite app), ha annunciato lo scorso settembre il lancio di un servizio-pilota di robotaxi a guida autonoma  utilizzabile attraverso la sua app. “La tecnologia – ha spiegato il fondatore e CEO di DiDi, Cheng Wei– ha valore solo quando aggiunge valore alla vita delle persone. E noi riteniamo che dare ai cittadini comuni l’accesso a flotte autonome su larga scala sia la chiave per raggiungere il nostro obiettivo comune di sicurezza, efficienza e sostenibilità per le città future”.