L’economia dello spazio è uno dei settori più promettenti di sviluppo dell’economia mondiale dei prossimi decenni che può offrire molte opportunità di business e nel quale l’Italia ha una posizione di eccellenza. Non a caso Primomiglio SGR, società di venture capital (capitale di rischio da investire sulle startup e sulle giovani imprese innovative), ha lanciato a metà 2018 insieme all’Agenzia Spaziale Italiana un fondo di venture capital da 80 milioni di euro dedicato a questo specifico segmento.

CHE COS’È E QUANTO VALE L’ECONOMIA DELLO SPAZIO

La Space Economy parte da ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti fino ad arrivare alla generazione di prodotti e servizi innovativi (servizi di telecomunicazioni, di navigazione e posizionamento, di monitoraggio ambientale, previsione meteo, ecc).

Secondo stime del 2017, il business dello spazio vale circa 350 miliardi di dollari di fatturato: 80 miliardi sono legati all’industria non satellitare e provengono da budget governativi, tutto il resto viene dai privati.

A livello globale, dal 2000 ad oggi, sono stati 6,3 miliardi i capitali investiti dai venture capital in attività e startup legate alle attività nello spazio. 250 sono i venture capital che hanno effettuato investimenti in startup del settore spaziale.

Il comparto non è più esclusivo appannaggio del settore pubblico come ai tempi in cui l’unico attore era la NASA, ma stanno entrando o sono già entrate in questo mercato aziende private quali Virgin Galactic e SpaceX , create rispettivamente dai magnati Richard Branson ed Elon Musk.

L’Italia vanta una lunga tradizione nelle attività spaziali: tra le prime nazioni al mondo a lanciare ed operare in orbita satelliti, è tra i membri fondatori dell’Agenzia Spaziale Europea, di cui è oggi terzo paese contributore.

 

SPACE ECONOMY: TUTTO QUELLO CHE SI PUÒ FARE DALLO SPAZIO

Le tecnologie usate in ambito spaziale permettono una serie di attività che contribuiscono a migliorare la vita sulla Terra. Ecco un sintetico elenco.

Tutela di beni – In un contesto di beni culturali antichissimi e storici, come per esempio Pompei, in cui i muri crollano per le frequenti oscillazioni del terreno, un sistema di osservazione può permettere di capire dove avvengono le oscillazioni più frequenti e intervenire per tutelare i muri in pericolo.

Assicurazioni e agricoltori – Attraverso l’osservazione della terra si può verificare, per esempio, se su un determinato terreno ha grandinato, per quanto tempo e quanto a lungo la grandine è rimasta sul terreno stesso. In questo modo l’assicurazione è in grado di coprire il danno in maniera immediata e senza costi aggiuntivi.

Coltura ittica – Ci sono startup che hanno ideato soluzioni per permettere, attraverso dati di derivazione spaziale, di monitorare lo stato dell’acqua, la qualità della stessa e la prevenzione di rischi derivanti da alghe, meduse o inquinamento che possono danneggiare l’industria del pesce.

Space mining, cioè l’industria mineraria spaziale – Nello spazio ci sono sostanze che sulla Terra scarseggiano o mancano. Tra queste l’elio 3, sostanza che fornisce energia: un chilo di elio 3 può alimentare una città come New York per un intero anno. È chiaro che riuscire ad estrarre questi ed altri elementi può portare un grande beneficio all’umanità.

A tali attività si aggiungono quelle legate all’oceanografia, cioè al controllo della temperatura degli oceani, alla meteorologia, all’agricoltura di precisione e alla sicurezza.

Per approfondimenti:

https://www.economyup.it/startup/primomiglio-e-asi-in-arrivo-il-primo-fondo-80-milioni-per-la-space-economy/

https://www.economyup.it/innovazione/space-economy-ecco-perche-lo-spazio-sta-diventando-un-business-anche-per-le-startup/