IMEI, PIN, PUK, cancellazione remota dei dati… meglio sapere che cosa fare.

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Se il device mobile è aziendale

Chi ha il permesso di usarlo per chiamate personali, anche in orari non lavorativi e giorni festivi, dovrebbe sincerarsi delle policy di gestione di elementi come questi:

  • Tariffe di roaming (possono generare bollette astronomiche se male comprese). Verranno abolite in Europa solo a giugno 2017, anche se verranno ridimensionate da metà di quest’anno.
  • Procedure di sicurezza in caso di smarrimento o furto.
  • Procedure in caso di blocco della SIM.

Che il terminale sia personale, aziendale o ibrido, le nozioni che seguono dovrebbero fare comodo in caso di eventi spiacevoli.

Il codice IMEI

Si tratta di un identificativo univoco di 15 o 17 cifre. Fornito all’operatore telefonico, consente di fare bloccare la SIM in caso di furto o smarrimento.

In genere il codice compare sul packaging del telefono e a volte nelle bollette. Per visualizzarlo sullo schermo occorre “chiamare” il numero *#06#. Meglio tenerne nota in un posto che sia diverso dal telefono stesso!

Il codice IMEI dei tablet, come il loro numero seriale, è spesso riportato su una etichetta dentro la confezione, oppure serigrafato sul dorso dell’unità, o ancora riportato in una schermata delle impostazioni. Anche in questo caso occorre farne una copia da tenere a parte. Chi si fida della propria memoria, stia attento a vacanze particolarmente lunghe o rilassanti!

PIN e PUK

PIN sta per Personal Identification Number ed è un codice di sicurezza di quattro cifre (da digitare ogni volta che si accende il telefono, salvo impostazioni contraria). Il codice preimpostato è 0000; se abbiamo un PIN a 0000, è molto meglio cambiarlo, nelle opzioni di sicurezza delle impostazioni del telefono.

Inserire per tre volte il PIN sbagliato blocca automaticamente la SIM. Se accade, si può sbloccare la situazione con il PUK (Personal Unlock Key).

Il PUK viene di solito fornito assieme alla SIM. L’operatore può fornirlo nuovamente, ma chiederà una qualche forma di identificazione.

Alla ricerca del telefono perduto

La maggior parte degli operatori offre un servizio per recuperare un terminale smarrito o rubato e funzioni di questo genere esistono su tutti i sistemi operativi più diffusi. Di solito si tratta di scaricare una app e configurarla in modo appropriato, nel caso dei provider, mentre su Android e iOS è questione di configurare correttamente il telefono (per esempio, su iOS si usa la funzione Trova il mio iPhone che prevede l’iscrizione al servizio iCloud). Ecco alcune delle app utilizzabili allo scopo.

Cancellare i dati a distanza

Ci sono app e servizi che provvedono a ripulire un telefono caduto in mani sbagliate, purché sia stato configurato correttamente.

  • iOS: usare il proprio account iCloud (servirà il proprio ID Apple) e l’apparecchio verrà azzerato non appena si troverà online.
  • Android: usare il Device Manager. Possono essere ripristinati solo i dati memorizzati sol proprio account Google. I dati presenti su una scheda SD inserita nel telefono non dovrebbero venire cancellati.
  • Windows: ecco le istruzioni: naturalmente serve avere un account Microsoft.

In caso di furto o smarrimento

Purtroppo a volte le precauzioni non bastano proprio. Succedesse qualcosa di spiacevole al telefono, ecco come comportarsi.

  1. Contattare il proprio provider per il blocco della SIM. Meglio avere a disposizione tutti i dati possibili relativi alla nostra identità e all’acquisto del telefono, nonché codici cliente vari. Dipende dal provider.
  2. Denunciare appena possibile il furto alle forze dell’ordine.
  3. Inviare copia della denuncia al provider e alla società che assicura il terminale.