Una delle priorità fondamentali per i CIO, strettamente coniugata alle problematiche Bring Your Own Device.
Impatto inevitabile su ogni aspetto del business
Durante l’evento Mobile Business Experience 2013 organizzato da Soiel a Milano lo scorso 27 marzo, è stata Monica Basso – Vice President Research di Gartner Italia – a fare il punto sulla diffusione della mobility nelle aziende italiane e illustrare le tendenze previste nel corso del 2013.
Dalla relazione di Basso è emersa la presenza di un nexus, un punto focale verso dove a portare l’IT di impresa verso una sempre maggiore mobilità concorrono quattro forze: informazione, cloud, sociale e hardware mobile. Di conseguenza, entro il 2016 saranno numerose le applicazioni mobile orientate al consumatore (per esempio Twitter, Dropbox o Google+) a rivolgersi a platee anche superiori ai cinquanta milioni di utenti ciascuna per singola macroregione. Questa diffusione inarrestabile si farà sentire anche a livello enterprise.
Tra intelligence e cloud
Per Gartner i CIO avevano la mobilità come seconda priorità in ordine di importanza già nel 2012, in netto aumento dal sesto posto dell’anno precedente. L’intero podio è rimasto quello del 2012, con analytics e business intelligence a figurare come top priority e la mobilità al secondo posto, davanti alle problematiche del cloud.
E il fenomeno del Bring Your Own Device, BYOD, prende sempre più piede, di pari passo con l’adozione crescente di tavolette e telefoni intelligenti. Questi ultimi hanno raggiunto in certi segmenti di attività picchi di utilizzo tra le imprese del 50 percento, che sale al 70 percento nel caso dei tablet. Se oggi a livello mondiale le aziende che non forniscono più attrezzatura informatica uniformata ai dipendenti sono il sei percento, per Gartner diventeranno il 38 percento nel 2016 e il 45 percento nel 2020.
Scenario implausibile pochi anni fa eppure concretissimo: è tempo di chiedersi non tanto se un’azienda opterà per il BYOD accettando l’ingresso in ufficio di apparecchi personali; ma quando questa diventerà la regola comune per tutti.
Mobili quattro aziende su cinque
È quanto Gartner prevede per il prossimo anno, constatata la diffusione capillare degli strumenti relativi. Nel 2016, dagli essenzialifeature phone per arrivare agli ultramobile notebook passando per tutti gli stadi intermedi della mobilità, verranno venduti tre miliardi di apparecchi. A dominare quantitativamente il mercato sarà Android, mentre iOS continuerà a restare leader per qualità e livello dell’ecosistema. Dubbio il ruolo di Windows, che Gartner vede emergere lentamente come terza forza distante, ma finora accumula numeri solo sul fronte notebook e ultrabook, laddove su smartphone e tablet ha invece deluso ogni aspettativa di penetrazione e figura nelle statistiche di utilizzo a livelli veramente marginali, al momento sotto il tre percento.
Sui tablet in particolare, iOS primeggerà nei mercati maturi e Android in quelli emergenti, con un dato complessivo per il 2016 che arriva vicino ai 400 milioni di unità vendute. Interessante – e in controtendenza rispetto all’oggi – la previsione per la quale il 50 percento delle applicazioni verrà erogato attraverso il web, dato veramente elevato considerando l’attuale predominanza degli app store. Nel dubbio, il 60 percento delle aziende si sarà attrezzato entro il 2015 con un proprio store privato.
Cloud, croce e delizia
La personal cloud media nel 2016 comprenderà almeno sei servizi diversi di sincronizzazione, condivisione e distribuzione di informazioni. Se questo favorirà il diffondersi di nuovi stili di collaborazione e una radicale ottimizzazione dei costi di storage, dall’altra parte presenterà sfide notevoli alle organizzazioni enterprise in termini di controllo, sicurezza e frammentazione di contenuti e anche di contenitori.
Sfide che non fermeranno la corsa alla mobilità, semmai premieranno le buone idee e le capacità di affrontarle in modo strategicamente efficace. Monica Basso di Gartner ha concluso la propria relazione con un elenco di action item, azioni da considerare per il prossimo futuro. Riportiamo i più importanti:
- Standardizzazione sui formati di dati, non sulle applicazioni
- Licenze per le persone, non per gli apparecchi
- Autenticare persone e applicazioni, non c’è più equivalenza tra persona e apparecchio
- Adottare standard aperti ed ecosistemi solidi
- Dare ai dipendenti la massima libertà di scelta
- Gestire l’informazione e non le applicazioni
- Proteggere i dati, non sapendo quale sarà il loro storage
- Incoraggiare l’innovazione dal basso
- Rinunciare al controllo di ciò che non è controllabile
- Presumere che a decidere applicazioni e apparecchi sia l’utente
- Essere preparati ai nuovi rischi di sicurezza
- Spostare i dati dagli apparecchi al cloud