Gli assistenti vocali hanno rappresentato uno dei principali trend del 2018, con vendite in forte rialzo per i diversi modelli in commercio, e potrebbero fare la parte del leone anche nel 2019. In prospettiva, concordano gli esperti, sono destinati a rivoluzionare il mondo della comunicazione e delle relazioni entro pochissimi anni.

Assistenti vocali: la tecnologia

Gli smart speaker (o assistenti vocali) sono operatori sintetici basati sull’intelligenza artificiale: in sostanza si tratta di programmi i cui codici di sviluppo sono associati a machine learning e deep learning. Oltre a riconoscere il linguaggio naturale, consentono di instaurare meccanismi di auto-apprendimento che per mettono ai sistemi di evolvere, in modo da diventare sempre più puntuali nell’ascolto e nella risposta.

Assistenti vocali: i più usati

Le applicazioni associate agli assistenti vocali sono già numerose: Siri, Google Assistant, Alexa (lanciato in Italia a fine 2018 con Amazon Echo), Cortana o Bixby, solo per citare i più noti. Chi possiede uno smartphone può già farsi un’idea precisa di quali siano le applicazioni associate agli assistenti vocali.

Assistenti vocali: come funzionano

Gli algoritmi consentono agli assistenti vocali non solo di memorizzare i nostri gusti, le nostre ricerche, le nostre esigenze, ma anche di selezionare le risposte in base a ciò che ci interessa di più, andando a scandagliare i nostri comportamenti, valutando la frequenza delle nostre ricerche, i nostri tempi di attenzione, le nostre variabili rispetto ad atteggiamenti che si ripetono nel tempo.

Le ultime evoluzioni degli smart speaker

Al Ces di Las Vegas, la grande fiera dell’innovazione consumer che si è svolta a gennaio 2019, si sono visti una serie di prodotti incentrati sull’assistenza vocale al cliente. Uno degli esempi più curiosi era una sala da bagno ultra-connessa ideata da Kohler. La toilette intelligente proposta dalla storica azienda di idraulica funziona grazie ad Alexa. Chi si reca in bagno può vivere un’“esperienza pienamente immersiva” utilizzando i comandi vocali per regolare musica e luci.

Smart home: quando la casa è gestita dalla voce

Gli assistenti vocali hanno una prospettiva di grande sviluppo nell’ambito della smart home, la casa intelligente e connessa. Questo tipo di device può accendere o spegnere le luci, regolare la temperatura dei termostati, gestire playlist musicali, agende, sveglie o timer. I marchi più noti del settore hanno già siglato una serie di accordi per consentire agli smart speaker di dialogare con i device domestici: dai cronotermostati ai citofoni, il tutto attraverso connessioni wireless che, quindi, non richiedono la stesura di cavi o l’aggiunta di nuovi device.Le aspettative del mercato sono decisamente elevate. Al punto che, secondo una ricerca di Capgemini, nei prossimi tre anni, il 40% degli utenti preferirà usare un assistente vocale piuttosto che app e siti web.

Scenari futuri: l’assistenza vocale che comprende le emozioni

Secondo un’indagine internazionale, i dispositivi saranno presto in grado di conoscere gli esseri umani meglio di quanto questi ultimi conoscano i propri device. La metà degli intervistati per la ricerca, attuali utilizzatori di assistenti virtuali (Google, Alexa, Siri, ecc.), ritiene che lo smartphone riuscirà a comprendere le emozioni. Addirittura il 42% pensa che lo farà meglio di amici e parenti. Sei intervistati su 10 pensano che i dispositivi in grado di percepire e reagire agli stati d’animo saranno disponibili fra 3 anni. Gli smart speaker saranno i dispositivi connessi in più rapida crescita in tutto il mondo: più di 250 milioni di unità installate e un tasso di crescita del 63% annuo.