Applicazioni dell’Internet delle cose che partono dall’entertainment per anticipare progressi futuri che investiranno la globalità del vivere e lavorare.

Heineken Ignite

La birra al sensore

Heineken ha dato una nuova dimensione al concetto di birra in bottiglia, che sembrava non avere più misteri per alcuno, trasformandola in realtà in occasione della settimana del design di Milano, nella quale ha allestito la propria Lounge of the Future.

Nella Lounge sono state distribuite duecento bottiglie piuttosto particolari, capaci di illuminarsi se si toccano a vicenda – come in un brindisi informale – e di accendersi e spegnersi al ritmo della musica.

Le bottiglie hanno ricevuto il nome di Heineken Ignite nell’ambito di un esperimento che mira a potenziare l’esperienza della bevuta tra amici e l’interazione sociale con l’aiuto della tecnologia, e ha richiesto la collaborazione per dieci settimane di un team di progettisti davvero interdisciplinare.

Brindisi collettivo

Stampa 3D, giroscopio, antenna wireless

Una Heineken Ignite – si potrebbe a questo punto coniare la categoria delle smart bottle – monta un piccolo basamento prodotto tramite stampa tridimensionale, che contiene e nasconde la componentistica: otto Led, microprocessore, accelerometro, giroscopio, batteria, antenna wireless con ricetrasmittente. Il tutto in una scheda logica poco più grande di una moneta da due euro.

L’interazione è limitata ma già studiata e interessante. Due bottiglie accostate insieme a brindare si accendono simultaneamente; bere fa lampeggiare rapidamente i Led (puntati verso l’alto, in modo da illuminare l’intera bottiglia anche se sono montati alla base). Posare una bottiglia causa il lento spegnimento delle luci.

Siamo già a questo punto nell’Internet of Things. Rimane un dettaglio significativo: le bottiglie possono essere controllate a distanza, per farle reagire a tempo per esempio a uno stimolo musicale o creare configurazioni luminose collettive ed estemporanee.

Heineken Ignite ha taglio unicamente promozionale e comunicativo e l’azienda non ha fatto parola di piani di produzione su larga scala. Tuttavia, come tanti esperimenti pilota, mostra chiaramente possibilità tecnologiche che richiedono solo un’idea valida e la volontà di svilupparla, dal momento che i requisiti tecnologici sono ampiamente soddisfatti.

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