L’uso del tablet Apple nelle aziende Fortune 1000 si diffonde sempre più. Attenzione però ai programmi pilota
Migrazioni a tavoletta
L’anno scorso l’azienda americana di televisione via cavo Cablevision ha deciso di dotare di iPad i tecnici addetti all’assistenza sul campo, nella convinzione che la mossa potesse servire ad aumentare le vendite presso i clienti domestici. Ma ha commesso un errore: si è affidata per il programma pilota a un operatore telefonico, incaricato di configurare e distribuire 140 iPad.
Il progetto ha patito innumerevoli problemi e ha rischiato la cancellazione. Fortunatamente è stato deciso di affidare un secondo tentativo a una azienda competente in materia, Tekserve, che grazie alla propria expertise ha saputo configurare tremila iPad e portare a termine il compito come un operatore telefonico non saprà mai fare.
Tekserve è la stessa azienda che ha installato iPad nei ristoranti degli aeroporti a disposizione dei clienti. Non facile garantire funzionamento, fruizione, soddisfazione. Tuttavia dispiegare grandi numeri di iPad nelle aziende è difficile anche per le realtà più esperte. Chi padroneggiasse questo difficile processo avrebbe una marcia in più nell’apertura di nuovi business. Una cosa che agli operatori telefonici manca.
Il problema della configurazione
Ogni iPad va configurato con un ID Apple. Se il cliente li vuole preconfigurati in grandi quantità, si tratta di una fase critica. Usare un solo ID Apple per tutti gli apparecchi è controproducente; toglie controllo all’utilizzatore finale e si presta a infiniti equivoci e inconvenienti.
La soluzione da cercare è automatizzare. Un insegnante dell’Arkansas ha messo a punto una soluzione che, attraverso il linguaggio AppleScript presente nei Mac, scorre una tabella di utenti e pilota iTunes di conseguenza, creando tutti gli ID necessari. La soluzione è stata rifinita e adattata a un database invece che a un foglio di calcolo; dopo di che Tekserve sostiene di avere creato 3.015 ID in un quarto d’ora.
Oltre a questo, su ciascun iPad Cablevision sono state installate una immagine di sfondo e trenta app. Sono stati memorizzati numeri di serie e codici IMEI e tutti gli apparecchi sono stati passati in Apple Configurator e in MobileIron, nonché inseriti in una custodia Defender di Otterbox. È stato infine effettuato un doppio controllo qualità.
Progressi per le aziende
Rimane molto ancora da fare per ottimizzare il dispiegamento di grandi numeri di iPad nelle aziende, soprattutto dal lato di Apple. Farebbero comodo ID corporate utilizzabili nelle azienda, così come la possibilità di richiedere forniture di iPad libere dalla confezione e una soluzione che consenta di legare più account iTunes a una carta di credito aziendali.
Contemporaneamente si aprono opportunità di affari prima complicate o impossibili. Si pensi per esempio a iPad mini, utilizzabile in spazi e con vincoli che renderebbero la vita difficile anche a un iPad, per esempio in dotazione ai camerieri di un ristorante affollato.
Bisogna essere capaci di pensare creativamente per risolvere i problemi da affrontare e trovare buone idee su due lati: nuove applicazioni per il cliente e uso interno della tecnologia per ottimizzare tempi e risorse legate al trattamento degli iPad.
Per approfondire
- Tenere sotto controllo le migrazioni di iPad nell’impresa, un articolo di CIO.com
- iPad nel ristorante dell’aeroporto, un articolo di CIO.com
- 560 iPad volano grazie a Econocom, un articolo E-Media