Negli anni, ha cumulato un numero impressionante di previsioni errate in modo anche eclatante. E adesso resta difficile fidarsi di certi giudizi su Windows 8
Toni controversi, esiti incerti
Il giornalista americano Ed Bott ha notato una serie di post pubblicati da Gunnar Berger, direttore ricerche di Gartner, a proposito di Windows 8, nei quali si arriva definire bad, pessima, l’esperienza del nuovo sistema operativo di Microsoft su apparecchi privi di interfaccia sensibile al tocco.
Così ha deciso di raccogliere alcuni casi eclatanti di previsioni passate di Gartner rivelatesi non esattamente centrate.
Per esempio, il 18 ottobre 2006 Gartner scriveva che Apple avrebbe fatto meglio a uscire dal business dell’hardware, concentrandosi sul software e stringendo invece un’alleanza con Dell per sfruttarne l’infrastruttura di produzione e distribuzione.
Oggi la capitalizzazione di mercato di Apple è ventisette volte quella di Dell.
Nel marzo 2009 Gartner scrisse che l’industria del computer avrebbe sofferto nell’anno il maggior calo della storia in unità vendute. A novembre si corresse parzialmente, asserendo che le consegne sarebbero cresciute del 2,8 percento mentre a declinare sarebbero stati i fatturati. A gennaio 2010, infine, fece sapere che la crescita effettiva, del 5,2 percento, era la più alta degli ultimi sette anni. Una performance non esaltante, da parte di una azienda il cui valore principale è anticipare i comportamenti del mercato.
Vale ancora la pena di fidarsi di Gartner? Forse è tempo di corroborare le sue previsioni con quelle di altri analisti. Qualunque cosa pensiamo di Windows 8.
Aggiornamento: Berger ha ritirato la propria affermazione.
Forse la previsione più problematica di Gartner…