La più disastrata delle città britanniche punta a rilanciarsi grazie alle tecnologie intelligenti.
Si parte da Glasgow
Glasgow potrebbe diventare la prima smart city di grandi dimensioni in Europa, grazie all’annuncio di un finanziamento istituzionale di 24 milioni di sterline (circa 28 milioni di euro) che porterebbe all’installazione in massa di sensori e alla raccolta di informazioni in tempo reale, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli attuali seicentomila cittadini.
Non un progetto da poco, perché la città scozzese viene da un lungo periodo di declino che ha portato l’aspettativa di vita degli abitanti al livello più basso del Regno Unito.
La tecnologia intelligente dovrà elaborare in tempo reale i dati del trasporto pubblico, facilitare la comunicazione tra cittadini e municipalità e monitorare con precisione i consumi di elettricità e altre risorse. Come è oramai tradizione nelle maggiori aree urbane britanniche, si mira anche allo sviluppo di un massiccio sistema integrato di videocamere pubbliche.
Il piano di sviluppo, finanziato dal Technology Strategy Board del Regno Unito, porterà nelle intenzioni Glasgow a diventare un esempio da imitare per altre città, a partire dalla partecipazione al progetto Future Cities Demonstrator partito nell’estate del 2012.
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